Giommi Giacomo
Nel rispetto dei criteri storici, oltre alle comprovate testimonianze che riportano certezze sulla presenza della balestra nel territorio Cagliese, nasce a Cagli la “Compagnia Balestrieri dell’Oca”.
Anche il noto annalista del 1600 Antonio Gucci che ne trae notizia dal libro della Cancelleria comunale, riporta che nella Città venivano disputati i tornei di balestra.
Nota storica di rilievo e per la Compagnia e per la Città di Cagli, la figura del cagliese Accorsoli Annibale, componente della corte del duca Federico di Urbino il quale ebbe l’onore della condotta dei balestrieri a cavallo e delle corazze del duca, combattendo al suo fianco.
I Balestrieri dell’oca nascono in seno all’Associazione Giochi Storici, la quale fa rivivere ogni seconda domenica di agosto il “Palio Storico Giuoco dell’Oca”, dove i quattro quartieri storici si sfidano al famoso gioco per la conquista del Palio, una statua in ferro raffigurante un’oca,simbolo di San Geronzio, patrono della città, riportando Cagli nella seconda metà del rinascimento.
Dell’antica città romana di Cale, posta sulla via Flaminia che collegava Rimini a Roma, si hanno cronache sin dal IV secolo. Situata sulla principale arteria consolare che attraversava l’Appennino, essa dominava la valle dal promontorio della Banderuola.
L’ubicazione rimase sul colle sino al 1287, quando, sotto lo Stato della Chiesa, la città venne rasa al suolo da un incendio scoppiato durante la guerra tra le fazioni dei Guelfi e dei Ghibellini.
Venne quindi operata una riedificazione sulla piana sottostante ove già si trovavano alcune delle Chiese che fanno parte del patrimonio architettonico della città.
Per volontà del papa Niccolò IV si operò questa traslazione nel 1289 e la città venne rifondata con il nome originale di S. Angelo Papale in onore al sommo pontefice che ne seguì la ricostruzione, possibile grazie anche al contributo di 57 città dello Stato Pontificio, come testimoniano gli stemmi che possiamo ammirare nell’omonimo salone del Palazzo Pubblico.
Libero Comune fino alla fine del 1300, in esso si svilupparono attività artigianali e manifatturiere tra le più importanti dell’entroterra. Dalla fine del XIV sec.
Cagli divenne uno dei capisaldi del Montefeltro: terza città per importanza, trampolino di lancio per la conquista dei territori umbri, Gubbio in testa, residenza prediletta del Duca durante i suoi viaggi in zona. Francesco di Giorgio Martini edificò una delle sue inespugnabili fortezze sulla sommità dell’odierno colle dei cappuccini, collegata alla Torre che ancora oggi svetta alle porte della città, mediante quel capolavoro di ingegneria militare che è il “Soccorso Coverto”: un passaggio sotterraneo recentemente restaurato che speriamo di poter visitare il prima possibile.
Nel 1631 Cagli tornò a far parte dello Stato Pontificio,ma mantenne un carattere autonomo grazie alle fiorenti attività avviate durante i secoli precedenti. Sede di conventi con presenza massiccia da parte dei Benedettini, Cagli fu testimone dell’attività di numerosi artisti di cui ancor oggi possiamo contemplare le opere: da Timoteo Viti a Giovanni Santi, da Raffaellino del Colle a Gaetano Lapis, fino agli stucchi del Brandani custoditi a palazzo Tiranni.
Via Guglielmo Marconi 5
61043 Cagli (PU)